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Nel corso dei lavori per il metanodotto

Un'estesa fattoria dell'epoca romana scoperta a Spadafora

 

MESSINA TIRRENICA

 
 
 

Mercoledì 20 Settembre 2008 - Messina Tirrenica

articolo tratto da Messina Tirrenica sull'interramento degli scavi a Spadafora 20 settembre

Seguito ricoprimento archeologico

articolo tratto da Messina Tirrenica sull'interramento degli scavi a Spadafora 18 settembre

Mercoledì 18 Settembre 2008 - Franco Alacqua

Si vanno chiarendo, su base strettamente documentale, le cause che hanno portato all'interramento dei resti della "casa rurale" venuta alla luce in contrada Casazza nel corso degli scavi per la posa del metanodotto. A mostrare notevole amarezza è il sindaco del Comune, Giovanni Giamis, in cui ricadono i ritrovamenti, "nella qualità- come subito premette- di responsabile della tutela del territorio e della sua difesa".

"L'amministrazione- continua- non si è disinteressata, è disposta a seguire tutte le vie ed ha interessato anche la deputazione regionale".

In data 3 settembre, come si evince dai documenti, l'Amministrazione, " ritenuto che tali ritrovamenti siano importanti nell'ottica della promozione turistica del territorio e patrimonio culturale imprescindibile per la crescita e la formazione degli studenti di ogni ordine e grado presenti nel Comune, quale veicolo per l'apprendimento delle radici storiche del paese", offre al Servizio Beni Archeologici della Soprintendenza BB.CC.AA la disponibilità collaborare, impegnandosi a "porre in essere quanto necessario per garantirne l'utilizzo e nello stesso tempo la salvaguardia" e ad ospitare, accollandosi i costi per il restauro, i reperti nell'istituendo Museo dell'argilla

In data 10 settembre la Soprintendenza, in risposta, rappresentava al Comune, delle difficoltà in considerazione che" l'area è sita entro un lotto intercluso di proprietà privata e che per disagevole viabilità è di difficile accesso ad un pubblico visitatore". A far propendere per la ricopertura immediata deve essere stata, a nostro avviso, l'incursione da parte di "pirati" che hanno picconato l'area in ben 14 punti, alla ricerca di reperti

"Questo servizio- conclude infatti la comunicazione sottoscritta dal Soprintendente Gianfilippo Villari e dal Dirigente responsabile f.f. Gabriella Tigano- ai fini della tutela e per una migliore conservazione del monumento, oggetto di visite di clandestini,è giunto alla determinazione di procedere all'interramento dei resti archeologici, dopo i necessari interventi di restauro. Sull'area si sta procedendo alla dichiarazione dell'interesse culturale ai sensi degli articoli 13-15 del D.L. 42/2004".

Restano dunque in piedi speranze di valorizzazione del sito, invocate sia dalle comunità scolastiche sia dalla cittadinanza alle quali concorre, a sostegno, con interventi di mediazione a vari livelli, la Pro Loco retta da Piero Giacobello. La Soprintendenza sottolinea, inoltre, che "vista la disponibilità dell'Amministrazione comunale, si propone di garantire la valorizzazione utilizzando mezzi multimediali con filmati, plastici, tabellonistica". Si attendono ora che alle parole seguano i fatti.

Ricopertura sito archeologico

Mercoledì 17 Settembre 2008 - Franco Alacqua

articolo tratto da Messina Tirrenica sull'interramento degli scavi a Spadafora 17 settembre

Mesta conclusione di un ritrovamento archeologico, una casa rurale romana, collocabile tra il I sec.a.C. e I d.C., venuta alla luce verso la fine di giugno, nel corso dei lavori della Snam Rete Gas per la posa del metanodotto, in contrada Casazza.

È l'ennesima testimonianza di "indifferenza" nei riguardi di un bene monumentale che avrebbe costituito un "polo" di attrazione culturale e turistica.

Storia di risorse che scarseggiano quando si tratta di investire in "cultura".

foto degli scavi coperti

Almeno sembrano queste le motivazioni che hanno definitivamente steso l'oblio con la ricopertura di 2000 anni di storia del sito archeologico,venuto alla luce durante gli scavi e che tanto entusiasmo aveva destato tra gli studiosi del servizio vigilanza della Soprintendenza dei BB.CC.AA. di Messina, retta dal dott. Gianfilippo Villari.

I 4 vani con muri, il magazzino con "dolii" interrati, i resti di un pavimento, frammenti di "argilla sigillata", in un'area di 300 metri quadrati, oggetto anche di qualche "visita" indesiderata, hanno atteso più di due mesi che gli enti amministrativi li prendessero in consegna per una prestigiosa valorizzazione.

foto prima degli scavi coperti

Già lo scorso anno, altri frammenti, cocci di ceramica, "impronte" di età preistorica erano venuti alla luce nell'area collinare tra Verdesca e la frazione di San Martino, sempre durante gli scavi per la posa per la terza linea del metanodotto.

I ritrovamenti furono segnalati tramite il comune alla soprintendenza AA.BB.CC. di Messina che inviò sul posto, l'archeologa Francesca Cannizzaro, e dopo le verifiche non avvenne nulla, tant'è che l'area in questione fu coperta con dei teloni.

Anche qui un'occasione mancata per riportare alla luce preziose testimonianze del passato di Spadafora.

foto scavi coperti

Giovedì 17 Luglio 2008 - Gazzetta del Sud