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Castelli e Cavalieri

 
 
 

Interessanti prospettive emerse in un convegno a Spadafora

TURISMO, VALORIZZARE GLI ITINERARI DEI CASTELLI

Valorizzare i castelli dei peloritani al fine di favorirne la loro fruizione turistica.In tal senso sarà opportuno varare una strategia comune tra tutti i centri che ospitano tali antichi manieri per promuovere poi l'offerta turistica.

Disegno del castello con un cavaliere con scudo, a cavalo mentre si allontana.Un impegno ambizioso quello lanciato dal presidente della Pro Loco di Spadafora, Piero Giacobello nel corso del convegno promosso al Castello di Spadafora sul tema "Castelli e Cavalieri".Tra stemmi e armature (lavori di Provy Munafò, Natale Stornante, Pippo Amato), l'avvicendamento di qualificati relatori, sono state tracciate interessanti linee guida che se recepite potranno veramente rivelarsi efficaci.

Ad aprire i lavori lo storico Pippo Pandolfo che ha trattato accuratamente l'evoluzione funzionale dei fortilizi, dalla difesa dei feudi e delle coste, alla tipologia residenziale. Evoluzione alla quale si lega la trasformazione etico-professionale del cavaliere "figura prestigiosa al servizio della giustizia", secondo il Grand'Ufficiale Silvano Villanti, prima guerriero a cavallo, poi rappresentante d'elite, sotto l'influenza di chiesa e aristocrazia.E dai cavalieri di mischia, spesso vittime di "ferro amico" si risale, come ha rilevato il Barone Arturo Nesci di Sant'Agata (studioso di araldica), alla nascita di stemmi per l'identificazione e relativi scudi con la loro simbologia ornamentale (raffigurazioni geometriche o di animali, come orso, leone, aquila).

Si evocano gli scontri di religione, le crociate e, un ruolo importante, evidenzia, il comm. Andrea Bombaci, assumono i Templari, cavalieri per antonomasia, al centro di vicissitudini e conflitti tra "trono" (re Filippo il Bello) o "altare" (papa Bonifacio VIII), infine latori di una lunga maledizione con l'arresto ( Parigi, 1304 ).

Molte le testimonianze d'arte lasciate a Messina dai Templari, illustrate dall'architetto Nino Principato,il sindaco Giovanni Giaimis, il presidente del consiglio provinciale Pasquale Mone a, la delegata peloritana dell'istituto dei Castelli Michaela Stagno D'Alcontres hanno condiviso le linee gestionali della Soprintendenza dei Beni culturali di Messina, tracciate dalla rappresentante Caterina Di Giacomo, di un "uso oculato dei beni architettonici in una strategia di intese con gli Enti". «Si creerebbero in questo modo -- ha detto il presidente regionale dell'Unpli, Antonino La Spina -- ricadute sul piano sociale, economico ed occupazionale», ricordando altresì come Spadafora è già inserita nel tour dei Castelli.

Insomma la strada sembra avviata ma sarà importante la concertazione tra le parti. Diversamente si continuerà ad operare sfilacciati con i risultati che fino ad ora sono sempre mancati.

Gazzetta Del Sud
Mercoledì 28 Dicembre 2005
Franco Alacqua